sabato 20 settembre 2008

"Com'è che la vuoi la tua scuola?"_3

Anche i ragazzi di III hanno scritto i loro pensieri in proposito.
Ripropongono aspettative già espresse dai ragazzi delle altre due classi: comprensione da parte dei professori, migliori rapporti tra gli alunni stessi, e poi... scuola senza voti né note, meno compiti... Molti ammettono decisamente di non amare la scuola e lo studio.
Ancora pensieri già espressi: imparare divertendosi, esprimere le proprie opinioni e dialogare per arricchirsi attraverso le opinioni degli altri.
E...

"Vorrei una scuola con più opportunità, con proff più coinvolgenti, una scuola che non sia cattedra-alunni-prof, ma che ci sia uno scambio."

"Secondo me la prima cosa da cambiare non dovrebbe essere tanto la scuola quanto gli insegnanti. A mio parere alcuni insegnanti dovrebbero essere più comprensivi nei confronti degli alunni, in quanto a volte non si viene incontro alle esigenze che “richiede” l’alunno a seconda dell’età. Sempre per quanto riguarda i professori non sono completamente d’accordo sul metodo, in quanto si dovrebbero abituare gli alunni ad utilizzare nella vita di tutti i giorni i concetti accertati a scuola. Invece sulla scuola intesa come istituzione, non sono d’accordo con alcune delle nuove riforme, come per esempio quella dell’uniforme scolastica, in quanto, è giusto che si debba andare a scuola con un abbigliamento decoroso ma non fino a tal punto… (meno male che per quest’anno i nostri prof. si sono dichiarati contrari!)."

"Vorrei che a scuola si parlasse un po' di più sui problemi del mondo oltre che fare la tipica lezione."

"Per una scuola che assomigli al mondo.
Per me questa frase ha tanti significati: uno di questi è: primo, significa che nostre scuole devono essere più aperte al mondo;
secondo, per socializzare con molte persone e in più ci confrontiamo con le persone di altri stati e posti."

"A dire il vero la scuola non mi piace tanto, ma sapete come la sogno? senza registri, note, e voti!
Secondo me se la scuola fosse stata senza voti, i ragazzi avrebbero studiato più volentieri e si sarebbero divertiti di più perché non sarebbero “obbligati” a studiare solo per i bei voti.
Secondo me a scuola si usa troppo poco il computer che a me piace tanto e ci studierei molto più volentieri."


Articoli correlati per categorie



Stampa il post

14 commenti:

  1. Ciao prof sono Daniele ho letto il mio articolo.Le e piaciuto,vero?

    RispondiElimina
  2. "Vorrei che a scuola si parlasse un po' di più sui problemi del mondo oltre che fare la tipica lezione."

    Quanto lo avrei voluto anche io.Per certi aspetti lo facevano,ma purtroppo con voce politicizzata e forse è per questo che non mi sono mai trovato bene...ero sempre "la minoranza":-P

    RispondiElimina
  3. ciao Dani,
    certo, mi è piaciuto!
    Perciò... eccoti là! :-)

    RispondiElimina
  4. 3my,
    hai ragione... anche se non "politicizzare" è alquanto difficile!
    Bé, a livello di scuola media si avrebbe l'obbligo di riuscire però!

    RispondiElimina
  5. questa scuola! noi insegnati vorremmo una scuola più seria da parte di tutti e gli alunni chiedono meno studio, niente voti , prof più comprensivi ,insomma una scuola facilitata al massimo! io forse mi sono persa qualcosa... ma la scuola non è già così? o esistono scuole casà e scuole così! non è facile con queste premesse essere insegnanti .... ma credo che dovrebbero essere già contenti i tuoi alunni che hanno una prof come te che chiede loro cosa vorrebero...
    bacioni
    x ..per la foto ti ho risposto nel mio blog

    RispondiElimina
  6. Certo che in base alle aspettative di alcuni sarebbe meglio una bella vacanze alle Maldive.
    D'altronde, nemmeno io la disdegnerei, anzi!
    Forza ragazzi! Animo! Ciò che imparate adesso è talmente importante che va oltre la vostra immaginazione. Pensate..... vi servirà per tutta la vita!!
    Però non temete, con la Prof. Arcudi sarà tutto più facile e divertente.

    RispondiElimina
  7. Elisa, ciao.
    Eh... grazie per le tue considerazioni.
    Come ho già detto in altro commento io credo che l'*educare*, in senso lato, quindi anche far apprendere le specificità disciplinari, non possa prescindere dalla conoscenza delle aspettative dei ragazzi, dei loro disagi o delle loro eventuali soddisfazioni ... per questo penso sia giusto dar loro voce.
    Detto questo, a leggere soprattutto le dichiarazioni dei ragazzi della III, improntate in larga misura su *non amore per la scuola*, sul desiderio di lavorare poco,
    non nego di essere entrata un tantino in "crisi"!
    Le domande, i dubbi si accavallano!
    Perché i ragazzi non amano la scuola?
    Quale comprensione chiedono agli insegnanti?
    E' vero che tanti non hanno voglia di impegnarsi, fare la loro parte, ma restano pur sempre domande "da 1.000.000 di dollari" :-(

    RispondiElimina
  8. Ciao Giovanna,i ragazzi più hanno e più pretendono...
    Buon relax,se ci riesci...

    RispondiElimina
  9. Paolo e Stella, scusate, i commenti mi arrivano in ritardo!
    Paolo, grazie... hai sbagliato il mio cognome ma fa nulla! :-):-)
    Stella,
    ... un po' lo penso anche io, ma, ma... ma!
    grazie!
    buona domenica a te.

    RispondiElimina
  10. Giovanna io penso, ma credo che sia il pensiero di tutti noi insegnanti, che i giovani d'oggi abbiano la vita troppo facile: niente sacrifici, niente desideri e niente aspirazioni per questo vorrebbero tutto e subito e in modo facile. E' inutile che ci giriamo attorno. li stiamo allevando così parlo anche come genitore. Sono d'accordissimo nel daRE LA VOCE ANCHE AGLI STUDENTI, io lo faccio sempre con i miei alunni anche se sono piccoli , però cerco di ricordare loro che il senso del dovere, della responsabilità della loro formazione deve diventare un loro primo dovere e faccio di tutto per farglielo capire,
    anche con le strigliate. poi mi affido al buon Dio e alle loro famiglie che devono collaborare in tal senso. non dobiamo regalre nè voti nè accontentini: credo che debbano avere punti fermi in questo .
    ti invio le foto

    RispondiElimina
  11. Elisa,
    concordo sulle tue osservazioni...
    io uso dire ai ragazzi che essi "non sono dei mattoni in mano ad un bravo muratore"!
    Un insegnate non può essere bravo *da solo*: loro sono persone, cervelli, con capacità di fare scelte, con la volontà, con le capacità da mettere a frutto. Insomma che nella Scuola hanno la loro stra-importante parte!
    Mi piace riportare qui una cosetta che ho appena visto sul blog della collega pokankuni :
    I prof cospirano.
    I prof sognano.
    I prof si scambiano esperienze per insegnare meglio.
    I prof si dannano per capire come aiutare tizio.
    I prof si scervellano per valorizzare caio.
    I prof pensano ai loro alunni mentre guidano, mentre leggono, mentre studiano.
    I prof preparano le lezioni.
    I prof correggono tutti i compiti dei loro allievi nel triplo del tempo che un alunno ha impiegato a farli.
    I prof prendono il tram.
    I prof ascoltano l'ipod.
    I prof perdono tempo su internet.
    I prof non sanno rispondere.
    I prof amano.
    I prof soffrono.
    I prof si stancano.
    I prof ballano.
    I prof gridano.
    I prof ridono.
    I prof piangono.
    I prof giocano.
    I prof vanno a letto tardi e si svegliano presto.
    I prof si lavano i denti.
    I prof si chiedono chi glielo ha fatto fare.
    I prof ringraziano chi glielo ha fatto fare.
    I prof fanno un lavoro impagabile: infatti non vengono pagati...
    :-)

    RispondiElimina

I vostri commenti sono graditissimi, l'interazione è molto utile!
Non ci piace però comunicare con "anonimi". Vi preghiamo di firmare i vostri messaggi.
Come fare:
Cliccare su Nome/URL.
Inserire il vostro nickname nel campo "nome".
Lasciate vuoto il campo URL se non avete un blog/sito.

Grazie!