Visualizzazione post con etichetta Attivita laboratoriale. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Attivita laboratoriale. Mostra tutti i post

venerdì 2 dicembre 2011

Simmetrie, giochi di specchi

Tempo fa scrissi 

in un commento su Il piccolo Friedrich, che avrei rubato l’attività sulle Riflessioni geometriche della maestra Cristina. [Ragazzi, fate clic sul link dell’attività, vedrete le belle immagini del lavoro della classe!]

Infatti: ho proposto nella classe seconda, la simmetria dei poligoni regolari anche attraverso l’utilizzo degli specchi incidenti.

Il materiale è stato procurato dai ragazzi; chi preciso, chi un po’ meno, hanno costruito gli specchi, disegnato, ritagliato, e svolto con entusiasmo e allegra partecipazione l’attività.

Qualcuno ha lavorato con più calma a casa e principalmente di quei lavori ci siamo serviti per riportare i risultati e le scoperte in una presentazione Power Point. Abbiamo lavorato anche con Geogebra, simulando gli specchi incidenti. Le osservazioni sulla presentazione sono tratte dalle relazioni dei ragazzi sul lavoro svolto.

Anche le righe che seguono sono una sintesi dei loro diversi scritti.

In prima media abbiamo già conosciuto la simmetria. Con Geogebra abbiamo costruito, con rotazioni, inviluppi, effetto caleidoscopio, ecc..., tante belle figure simmetriche anche animate.

Nello studio dell’aritmetica (le tabelle dell’addizione e della moltiplicazione)  e della geometria abbiamo riconosciuto figure che si guardano allo specchio ! Ma abbiamo scoperto che la simmetria è un fenomeno che si registra in natura, non solo nell'aritmetica e geometria.

Ora, in seconda, stiamo facendo un lavoro di maggiore consapevolezza, dice la prof!
Per studiare meglio la simmetria dei poligoni regolari abbiamo utilizzato gli specchi.
Con due specchi incidenti, uniti con un pezzo di scotch, facendo in modo che si possano muovere a seconda dell'angolo desiderato, abbiamo eseguito delle attività divertenti. Ecco la nostra presentazione!

Grazie, Maestra Cristina!

Link

Nostro lavoro su geogebra, simulazione specchi. Con doppio clic si può aprire l’applicazione e salvare.

Altri nostri lavori:

Simmetrie nei poligoni regolari
Simmetrie nel rombo e nel rettangolo
Trova gli assi di simmetria nel triangolo
Trova gli assi di simmetria nel rettangolo
E con la simmetria?
Da cosa nasce ... “+ belle immagini!”

Stampa il post

giovedì 8 settembre 2011

Sul triangolo ... speciale!

Poiché non resisto ...

Comincio con il pubblicare le prime costruzioni pervenutemi! Sorriso

Ah, su QUESTO!

Bea, e chi dubitava?, ha lavorato su geogebra. Clic su img per aprire la sua costruzione (con slider...). Lei già lo chiama triangolo magico!

triangolo...

Davide D. invece ha utilizzato Excel: con formule! Il suo file, QUI (Triangolo speciale 1.xlsx)

image

Bravi, ragazzi! Ora dobbiamo darci da fare per scoprire ... cose, cose... Sorriso

Attenzione: non si tratta in verità di scoprire, si tratta di saper ritrovare regolarità che ben conosciamo. Suvvia, coraggio!

Stampa il post

lunedì 5 settembre 2011

Un Triangolo ...

molto speciale!

Ecco, ragazzi (tutti), una bella bella attività!

Osservate la prima porzione

tart

Nooo, non si tratta di una serie di 1! E’ tutto da scoprire: ECCOQUI

Dopo aver capito come si costruisce, dopo aver, eventualmente, proseguito sull’applet geogebra o realizzato una vostra costruzione, cominciate a costruire il Triangolo (dovrete costruirne uno a testa) anche su un foglio doppio di quadernone (meglio se con quadretti grandi).
Dovrete averne più di una copia, fotocopiate. Vi proporrò in seguito delle attività che ci condurranno alla scoperta di alcune magnifiche proprietà di questo triangolo, che ... potrebbe rivelarsi come uno dei personaggi più simpatici di tutta la matematica!

- Se poi qualcuno di voi vuol cominciare ad aprire le indagini, osservando la costruzione ... oh, benissimo!!! Scrivete tutto ciò che rilevate!

Stampa il post

martedì 19 aprile 2011

La terra di Elia e di Abramo

Tutti!,

un problema di confini ...

Due contadini, Elia e Abramo, hanno le terre suddivise come nella figura seguente (ABCD è un trapezio)

terreni

L’area della terra di Elia è data dall’area del triangolo AEB.

L’area della terra di Abramo è data dalla somma delle aree dei triangoli ADE ed EBC.

Per entrambi non è comodo avere una linea di confine di questo tipo (“non diritta”), dato che Abramo ha i suoi terreni separati e quello di Elia è contornato dai terreni di Abramo.

I due contadini si mettono d’accordo:

- Tracciamo una sola linea di confine in modo che sia diritta e che il terreno sia suddiviso in due parti, una per ciascuno. L’area della terra di ognuno di noi deve rimanere uguale a quella di prima -

Come possono fare?

Da Matematicamente - Dalle Forbici Al Computer 
Laboratorio delle competenze

Provate a proporre una soluzione tracciando una linea e motivando la vostra scelta. Suggerirei la costruzione con GeoGebra. Ho detto suggerirei! Sorriso

- Aggiorno:

In seconda stamane abbiamo risolto. Diversi tentativi considerando la misura delle aree, la linea di confine rimanendo spezzata. Erica propone infine il segmento corretto, ma tentenna con la spiegazione. Letizia chiarisce!

Ricordo ai ragazzi, poiché un’esperienza tira l’altra... il compito di trovare fra i triangoli equiestesi, quello di perimetro minimo.

E fra i triangoli isoperimetrici  quello di area massima. Costruzioni geogebra allegate!

Ragazzi di prima: il primo dei due compiti è ancora un bel suggerimento per la soluzione del problema terreni!

Stampa il post

giovedì 14 aprile 2011

Conta i punti

Ragazzi, tutti!

Lavorando su una griglia come quella della figura, andrete a scoprire un simpatico metodo per calcolare l’area di un poligono qualsiasi (purché non intrecciato)

Scoprire: sarete voi a dover scoprire la formula, eh? Dunque, vediamo chi è il più bravo! Fate i vostri tentativi e comunicate pure eventuali dubbi se non torna qualche conto per ottenere l’esatta soluzione.

Clic su immagine. Trovate tutte le indicazioni sull’applet. Potrete con doppio clic, ormai lo sapete, scaricare il file .ggb

Pick

Devo la costruzione della griglia al prof. Daniel Mentrard

(sono del prof. Mentrard gli ultimi lavori segnalati sulla barra laterale “PER LE SCIENZE”)

SCARICARE .ggb per chi ha problemi con applet.

Aiuto per i ragazzi della I!

All’ultima ora abbiamo svolto l’attività in II (sono più fortunati, abbiamo la LIM).

Vi diciamo come abbiamo proceduto:

- abbiamo fatto tanti esempi (diverse costruzioni di poligoni)

-  per ogni esempio, raccolto i dati: c (punti contorno), i (punti interni) e A (area) calcolata con la formula conosciuta.

- osservato attentamente i tre dati

... per vedere se si accendeva la lampadina!

Gli esempi che ci hanno portato alla soluzione:

c = numero dispari

i = 0

A = numero decimale (ok, vi aggiungo anche (..., 5) !

Dovreste già considerare qualcosa, essere vicini ...

Ho incoraggiato: potreste includere il dato i senza che esso ... ehm, non posso scriverlo - vero, II ? Occhiolino   ... disturbi??? (senza che esso disturbi nel caso in cui i = 0)

Ragazzi di I: secondo me riuscite! Avete anche voi strumenti per!

Solito aggiornamento!

Oggi abbiamo affrontato l’attività in I.

Davì e Salvatore avevano costruito i geopiani, abbiamo perciò lavorato su quelli.

I ragazzi sono arrivati un po’ caoticamente alla formula corretta, ma hanno anche saputo ragionare.

E’ stato anche per loro di grande aiuto il caso in cui il poligono ha zero punti interni, area decimale (5 decimi) e un numero dispari di punti - contorno.

Marco N. sfruttando un precedente tentativo di Davì, che aveva diviso per 2 il valore c (punti contorno), ha proposto di dividere per due e sottrarre 1. Igor ha spiegato che un numero dispari diviso per due dà sempre  ...,5, poi Andrea F. (eri tu, Andrea?) ha detto che il dato i = 0 si poteva aggiungere perché zero è l’elemento neutro dell’addizione.

Ok ragazzi, bravi! Ora posso dirvelo: avete lavorato al

Teorema di Pick ...
Formula: A = i + c/2 – 1

Clic sul link per saperne un po’ di più!

Stampa il post

mercoledì 3 novembre 2010

Una relazione tra punti notevoli ... [Agg.: La retta di Eulero]

Ragazzi, II,

ho da proporvi ancora un’interessante attività sui punti notevoli del triangolo.

Osservate la figura sotto. Ho preso in considerazione solamente l’ortocentro, il baricentro e il circocentro. Potete intravedere perpendicolari, mediane e assi dei lati. Ma sapete fare la costruzione!

La domanda è: riuscite a scoprire una correlazione tra i 3 punti? Una caratteristica che li accomuna?

E anche: in che rapporto stanno le distanze tra i punti?

Sull’applet che andrete ad aprire, agite sui vertici del triangolo per modificarne la forma, osservate con attenzione i tre punti: cambiano le loro posizioni ma... c’è un’invariante! Utilizzate gli strumenti di GeoGebra, provate qualcosa!

Se proprio non doveste riuscire, vi darò degli indizi per la ricerca...

Ma ora cliic! Su, a sperimentare!

image

Se volete, comunicate nei commenti le vostre scoperte o solo eventuali osservazioni, considerazioni, richiesta di chiarimenti o quant'altro!

[Aggiornamento]

Ebbene, caro Marco, stamane attività in classe! Sorriso

giacché nessuno aveva letto il post ...

Abbiamo lavorato tutti insieme direttamente su GeoGebra (con la LIM). Veronica, e Bachisio, aiutati un po’ da altri, hanno costruito l’ortocentro, il baricentro e il circocentro.

Abbiamo nascosto gli oggetti superflui ai fini dell’attività e lasciati in evidenza solo i tre punti.

Mio invito all’osservazione mentre si muovono i vertici del triangolo e se ne varia la forma: possiamo dire qualcosa sui tre punti?

Da più parti si mormora: sono allineati. Qualcuno è invitato a tacere per dare spazio ...

Letizia nota però che il baricentro è il punto che rimane sempre al centro, tra il circocentro e l’ortocentro (e naturalmente è l’unico punto sempre interno al triangolo, ma questo già si sapeva)

Si torna all’allineamento: Gabriele, Francesco (e altri) dicono che si può costruire la retta passante per i punti. Naturalmente bastano due punti per definire una retta e infatti lo strumento di Geogebra è Retta per due punti. Si decide di farla passare per l’ortocentro e il circocentro.

Questo forse rassicura... ma l’insegnante (“diabolica”, Marco) chiede: ma come faccio ad essere certa che anche il baricentro è un punto della stessa retta?

Oh, ma presto detto...

Letizia: ma c’è lo strumento.

- Cioè? (da noi mai stato utilizzato, lo sottolineo ...)

E’ Relazione tra due oggetti image– ci dice Leti -

Ok, Letizia fa clic sul baricentro e sulla retta e:image

e brava Leti!

Ma c’è ancora Erica, che ha notato dell’altro.

Che volevi dire Erica?

- Volevo dire che la distanza tra ortocentro e baricentro è doppia di quella tra baricentro e circocentro.

Io sto per guardare male Erica: ma questi qua mi rubano le domande! Sorriso

Naturalmente sono invece felicissima e mi complimento con Erica per l’occhio! Misuriamo le due distanze con Geogebra e... Erica ha ragione! (in figura i tre punti sono indicati con la relativa legenda, i nomi dei punti sono diversi)

image

Ora io armeggio con un vertice del triangolo e...

image

Cosa cerco di fare, ragazzi?

- Vuole far coincidere i tre punti

E in quale caso i tre punti coincideranno?

- Quando il triangolo è equilatero.

riusciamo a ottenere uguali a zero le distanze:image

ok, bravi...

Ma, ma ...io insisto:

Che mi dite però della retta nel caso del triangolo equilatero?

Qui occorre qualche minuto di riflessione in più, qualche osservazione - guida in più.

Francesco dice: la retta passa per tre punti ma sembra passare per un solo punto!

I tre punti ora coincidono, quindi passa per un unico punto.

Ragazzi, dovete utilizzare informazioni che già avete!

Dopo qualche istante, Letizia, senza scomporsi, come suo stile: per un punto passano infinite rette.

Benissimo! Dunque la retta (di Eulero) non è definita nel caso del triangolo equilatero.

Oh, ho scordato di dire che prima dell’osservazione sul triangolo equilatero, ho detto ai ragazzi che la correlazione tra i tre punti notevoli è stata studiata da un grande matematico del ‘700, svizzero, che voi conoscete bene, o se lo conoscete! (ma ai ragazzi non cito mica post e lavori... Solo in un secondo momento li ricordano loro)

Ebbene: Gabriele, trova che si tratta di Eulero.

E a Gabriele viene pure in mente che mentre cercava in rete sui punti notevoli, da qualche parte ha letto della retta di Eulero!

- Insomma ho rischiato anche stavolta che Gabri mi soffiasse la lezione! Ma uno stupendo rischio, no? Sorriso

Stampa il post

sabato 4 settembre 2010

Triangoli e archi

Osservate la costruzione in figura.

image

Un bell’arco decorativo, no?

E’ facile costruirlo con riga e compasso disegnando dei triangoli equilateri uguali.

Oppure con geogebra.

Sapreste riprodurre la costruzione?

E poi dimostrare che l’area compresa tra l’arco e la base AB è uguale all’area del triangolo ABC ?

Clic per aprire l’applet. Buon lavoro!

Stampa il post

venerdì 3 settembre 2010

In un esagono regolare ...

Ragazzi,

ora un’attività sull’esagono regolare.

Osservate l’immagine e cliccateci su per lavorare sull’applet geogebra, dove trovate le indicazioni.

Utilizzate gli strumenti. Se anche Inserisci testo, ancora meglio!

image

Stampa il post

giovedì 2 settembre 2010

In un triangolo equilatero ...

Ragazzi,

un’attività sul triangolo equilatero.

Consideriamo il triangolo equilatero ABC di lato 5 cm; quindi la lunghezza AC + CB è di 10 cm.

image Congiungiamo i punti medi dei lati, D, E, F: si ottiene una linea spezzata poligonale. Il percorso AD + DF + FE + EB è ancora di 10 cm. Perché?

image Se congiungiamo poi i punti medi dei lati dei triangoli ADF e FEB, la nuova spezzata è ancora di 10 cm.

Si può immaginare di ripetere all’infinito questo procedimento. tutte le spezzate avranno come lunghezza 10 cm. Ma, attenzione ... !

Provate a studiare il caso sull’applet geogebra. Se volete, avete a disposizione gli strumenti per continuare la costruzione. Discuteremo in classe le vostre considerazioni e conclusioni! Clic su immagine

image

Stampa il post

martedì 31 agosto 2010

Mandando un messaggio ...

 Ragazzi,cell

oggi l’esplorazione di una situazione quotidiana regolata dalla matematica. Sarà un’altra nostra attività laboratoriale per ricominciare ...

Mandando un SMS

sms

Sicuramente sapete "decifrare" questo messaggio.

Questo modo di comunicare molto diffuso tra i ragazzi, può essere preso come un esempio spontaneo di codice criptato, che vuoi dire nascosto.

   E voi certamente conoscete tutte le sue regole ...

Però forse non sapete che per garantire la sicurezza e la riservatezza nella trasmissione delle informazioni, ogni SMS che inviate subisce sempre una trasformazione automatica quando viaggia: ma in che modo?

Mediante complessi codici segreti utilizzati dai gestori telefonici che criptano il messaggio. Per far questo interviene una scienza che si chiama crittografia e ha lo scopo di trasformare le informazioni in modo da renderle non comprensibili, e quindi inutilizzabili, da parte di chi non abbia diritto ad accedervi.

Ha origini antichissime: i codici segreti venivano utilizzati soprattutto per scopi militari per scambiarsi informazioni riservate.

ln questi ultimi anni, inoltre, ha avuto un grande sviluppo perché è utilizzata in tutti i sistemi informatici: telefoni cellulari, pay TV, pagamenti in Internet, ...

E allora perché non apprendere qualche piccola nozione da "agente 007"?  Vi potrà essere utile per mandare messaggi ancora più segreti ai vostri amici!

Cominciamo con uno schema sul sistema della crittografia e il significato di alcuni termini molto usati in questa scienza:

image Testo in chiaro: è il messaggio originale
Testo cifrato (o segreto): è il messaggio in codice cioè criptato
Cifrare: vuol dire passare dal testo in chiaro a quello cifrato
Decifrare: vuol dire passare dal testo cifrato a quello in chiaro
Chiave: è il procedimento che permette di cifrare o decifrare il messaggio

La crittografia elabora chiavi utilizzando prevalentemente procedimenti matematici perché sono quelli che assicurano la creazione di codici sempre più sicuri.

Ora proviamo a utilizzare (o creare!) codici, non complessi ma efficaci per capire come ragionare da veri ... agenti segreti!

1. Il codice di Giulio Cesare

Era il codice utilizzato dal grande condottiero romano per trasmettere messaggi alle truppe alleate in modo che, se intercettati dal nemico, non potessero essere compresi.

Il metodo si basava su una semplice traslazione delle lettere dell’alfabeto.

La chiave: ogni lettera in chiaro è sostituita dalla lettera che la segue di tre posti nell’alfabeto: la lettera A è sostituita dalla D, la B dalla E e così via come nella tabella (qui il riferimento all’odierno alfabeto internazionale, di 26 lettere)

Chiaro

a

b

c

d

e

f

g

h

i

j

k

l

m

n

o

p

q

r

s

t

u

v

w

x

y

z

Cifrato

D

E

F

G

H

I

J

K

L

M

N

O

P

Q

R

S

T

U

V

W

X

Y

Z

A

B

C

Ecco allora che la parola CIAO cifrata con il codice di Cesare diventa FNDR.

Cifrate il vostro nome: ...................

Decifrate la parola P H V V D L L N R

Il codice di Cesare aveva il pregio di essere semplice ma il difetto di non essere sicuro perché le chiavi possibili non sono numerosissime e quindi facilmente il nemico poteva provare tutte le lettere e trovare quella giusta.

Potete inventare un vostro codice facendo slittare in modo diverso le lettere e anche aggiungendo i simboli della punteggiatura.

Ma ricordate: se volete comunicare tra di voi o con altri amici, è necessario che tutti conoscano la chiave!

A questa pagina potete cifrare dei messaggi segreti con il codice di Cesare.

2. Il codice di Polibio

Polibio, storico greco vissuto nel 200 a.C., descrive in un suo libro un metodo crittografico che fu alla base di molti altri codici successivi.
Era un metodo "a scacchiera".
La chiave: a ogni lettera si associa una coppia di numeri secondo l'ordine riga - colonna come indicato nella tabella a doppia entrata:image

Le lettere i e j, foneticamente simili in greco, sono nella stessa casella.

Ma, dato che in italiano la lettera j non è molto frequente, si può considerare che a quella casella corrisponda solo la i.

Ecco allora che la parola CIAO cifrata con il codice di Polibio diventa: (1; 3) (2; 4) (1; 1) (3; 4).

Con questo metodo si potevano trasmettere messaggi anche a grande distanza: Polibio infatti suggeriva di segnalare i numeri con le torce mettendone per esempio 1 nella mano destra e 3 nella sinistra per segnalare la lettera c.

Cifrate il vostro nome: ......................................................

Decifrate il messaggio "(1; 3) (3; 4) (3; 2) (1; 5) (4; 3) (4; 4) (1; 1) (2; 4)" .........................................................................

Nel codice di Polibio l’ordine di lettura della tabella è riga - colonna: se l’ordine cambia e diviene colonna - riga, allora anche il codice cambia.

Sapreste spiegare perché anche con degli esempi?   .................

....................................................................................  

QUI la scacchiera di Polibio e il link per provare il cifrario.

3. I codici e i numeri primi

La caratteristica più importante di un codice è la sicurezza e cioè proteggere i dati in modo che nessuno possa arrivare alla chiave di accesso se non è autorizzato.

Per questo tutti i codici crittografici più moderni sfruttano difficili procedimenti matematici che però, sorprendentemente, si basano tutti su un semplice concetto: i numeri primi.

Ma perché proprio i numeri primi?

Perché non hanno una legge di formazione o, almeno, fino ad ora nessuno l’ha mai scoperta.

Per capire meglio il problema (anche se molto semplificato per adattarlo alle vostre conoscenze), supponete di essere degli hacker, cioè dei pirati informatici, che vogliono impossessarsi dei segreti di tre codici: scopriteli e misurate il tempo impiegato a farlo per ciascuno di essi.

1. Completate l’alfabeto cifrato continuando la sequenza dei numeri dispari:

Alfabeto in chiaro

a

b

c

d

e

f

g

h

i

l

m

n

o

p

q

r

s

t

u

v

z

Alfabeto cifrato

1

3

5

7

9

 

Tempo Impiegato: ........................

  2. Completate l’alfabeto cifrato continuando la sequenza dei multipli di 2:

Alfabeto in chiaro

a

b

c

d

e

f

g

h

i

l

m

n

o

p

q

r

s

t

u

v

z

Alfabeto cifrato

2

4

6

8

 

Tempo impiegato: .......................

  3. Completate l’alfabeto cifrato continuando la sequenza dei numeri primi (senza usare le tavole!)

Alfabeto in chiaro

a

b

c

d

e

f

g

h

i

l

m

n

o

p

q

r

s

t

u

v

z

Alfabeto cifrato

2

3

5

7

Tempo impiegato: ........................

Come avete fatto a completare questa ultima sequenza e quindi a stabilire se un numero è primo?

.......................................................................................

......................................................................................
Confrontate i tre tempi: cosa ne pensate?

................................................................................................

Se la sequenza da completare nel codice 3 iniziasse con un numero primo molto grande, per esempio 4999, sarebbe ancora più difficile completare la sequenza: quanto tempo pensereste di impiegare?

.....................................................................................

La sicurezza di un codice crittografico nasce proprio da questa difficoltà: non conoscendo una regola di formazione dei numeri primi, l’unico modo per capire se un numero naturale è primo è quello di controllare se ammette come divisori solo 1 e se stesso.

Ma se il numero è molto grande le divisioni da fare per la verifica sono tantissime e quindi anche un computer potente  può impiegare molto tempo e avere difficoltà a risalire alla chiave.

Conclusione: più i numeri primi utilizzati nelle chiavi sono grandi e più sicuro e il codice.

Ma se qualcuno scoprisse un giorno che i numeri primi hanno una regola di formazione?

Questo è il sogno di ogni matematico!

E allora non sarebbero più segreti nemmeno i "segreti della Nasa"...

Per rendervi conto della "potenza" dei numeri primi, se ancora non avete letto, leggete questa notizia.

Attività tratta da Dalle Forbici al Computer

M. Zarattini, L. Aicardi

Stampa il post

giovedì 17 giugno 2010

Da un quadrato inscritto ....

Ah, nostalgia di geogebra!

Voi no, ragazzi?? ehehe... ;-)

E dunque, un gioco!

- Partiamo da un quadrato inscritto in un cerchio

girandola1 

...arriviamo a una girandola! (fate clic sull’immagine per giocare sull’applet. Per rispondere utilizzate lo strumento Inserisci testo. La girandola ... gira eh?!)

girandola2

Rielaborato con geogebra, dal Laboratorio di Matematica del prof. Gianfranco Arrigo

Stampa il post

mercoledì 16 giugno 2010

Sia interno che esterno!

Ragazzi,

vi propongo (o proporrò ... ) una divertente costruzione.

Ricordate i nostri giochi topologici? Ebbene, la costruzione-esperimento che vado a proporvi ha qualcosa a che fare...

Per realizzarla vi servono (immagini da Internet):

image image image image image image

Esecuzione:

1) Ritagliate una striscia di carta, lunga quanto il foglio e larga 6 quadretti, e chiamate i vertici come indicato:

image

2) Ora adoperate la striscia per fare un anello, ma prima di incollare i vertici fate un mezzo giro (tenendola per le estremità fate una torsione di 180°) in modo da far combaciare il vertice A con A’ e il vertice B con B’, poi incollate. Dovrete ottenere un anello simile a questo

IMAGE0001

Quella che avete costruito è una particolare superficie che non ha una faccia interna né una esterna e si chiama anello o nastro di Möbius, dal nome del matematico tedesco August Ferdinand Möbius, che nel 1858 si divertì a elaborarlo e lo utilizzò anche per incuriosire gli stessi colleghi matematici.

- Osservate ora un anello “normale”, cilindrico (costruitelo), e uno di Möbius e scoprite le sue particolarità.

- Esaminate un anello cilindrico

IMAGE0002

  - ha due bordi, uno inferiore e uno superiore; infatti per percorrerli entrambi con un dito dovete staccarlo da uno dei due bordi:

- ha due facce, una interna e una esterna; infatti per colorarle entrambe dovete staccare la matita da una delle due facce.

- Esaminate ora l’anello di Möbius

IMAGE0001

- ha un solo bordo; infatti se seguite il bordo con un dito potete percorrerlo tutto senza mai fermarvi e staccarlo;

- ha una sola faccia; infatti se colorate la sua superficie potete ricoprirla tutta senza mai attraversare il bordo per andare da una parte all’altra.

     Ma ancora un’altra curiosità che potete scoprire tagliando il nastro.

IMAGE0003Tracciate una linea  a metà della sua larghezza (3 quadretti), tagliate il nastro lungo la linea: ottenete un unico nastro che non è più di Möbius!

- Costruite un altro nastro di Möbius

IMAGE0004

Tracciate una linea a un terzo della sua larghezza (2 quadretti); tagliate lungo la linea. Ottenete due nastri intrecciati: sono entrambi nastri di Möbius ?

    Vi suggerisco dei link per saperne di più...

QUI potete confrontare la costruzione e trovate anche dell’altro.

Da QUESTA PAGINA (leggetela!) sarete condotti a visualizzare delle bellissime animazioni.

Non perdetevi questa

image

Animazioni che potrete anche scaricare, QUI. Leggete bene in fondo alla pagina, può essere necessario scaricare un file da copiare sul vostro computer nella cartella Windows (fatevi aiutare, non combinate guai!)

Altre Immagini dalle animazioni:

 image image image

E, ma sì, perché no. Guardatevi pure questo!

Buon divertimento!

Stampa il post

venerdì 28 maggio 2010

Frazioni e musica_2

Ragazzi,

probabilmente sapete già quanto di seguito leggete. In ogni caso... vi propongo anche qualche esercizio. Ma poi ditemi se sapevate esattamente così! :-)

image

- Quando un pianista esegue un brano musicale, si siede al pianoforte, poggia lo spartito sul leggio e inizia a muovere le dita sulla tastiera. A volte un tasto viene appena sfiorato, altre volte le dita si appoggiano per un tempo più lungo, o invece non toccano nessun tasto.
Lo stesso accade per un violinista, quando fa vibrare le corde del violino con l’archetto.

  La durata dei suoni può avere valori diversi che si riferiscono tutti alla durata di una nota-intera. Questa nota-intera si indica con il simbolo  image  e dividendola a metà, poi ancora a metà e ancora a metà ... si ottiene la seguente successione di durata

IMAGE0001

A questi valori corrispondono le figure che si vedono sul pentagramma.

IMAGE0002Ora,

completate con i valori corrispondenti alle seguenti figure

IMAGE0004 Le ultime quattro figure, cioè quelle che rappresentano i valori a partire da 1/8, possono essere raggruppate e allora si uniscono con un trattino unico, così

IMAGE0005

A volte il compositore modifica la durata di una nota scrivendo un puntino e quel puntino vale la metà del valore della nota alla quale è stato aggiunto.

- Completate i valori delle note seguenti

IMAGE0007

Ogni brano musicale è costituito da una successione di battute che sono contenute fra due sbarrette verticali e ogni brano ha un tempo che vale per tutte le battute e che è scritto all’inizio della composizione musicale.

IMAGE0008 

Riporto un esempio sotto. Il tempo è 3/4. Questo vuol dire che in tutte le battute la somma dei valori delle note rappresentate deve essere 3/4

IMAGE0009 1ª battuta :

la prima nota vale 1/4

la seconda nota vale 1/4 + 1/2*1/4 = 1/4 + 1/8 = 3/8

la terza nota vale 1/8

in totale si avrà 1/4 + 3/8 + 1/8 = 6/8 = 3/4

- Verificate voi il valore delle altre battute del brano!

Da La Matematica – Numeri,

Emma Castelnuovo

Stampa il post